I paradossi di Medjugorje
Nella Galleria del Centro diocesano di Mostar, il 15 novembre 2023 la presentazione del libro del lic. don Ivan Turudić, parroco e professore di Mostar, “Il vescovo Perić e il fenomeno di Medjugorje”, Crkva na kamenu, 2023. La presentazione tradotta dal croato.
I professori dott. Ivan Bodrožić della Facoltà di teologia di Spalato e dott. Mile Vidić dell’Istituto teologico e catechetico di Mostar, nonché il dott. Ivica Raguž della Facoltà di teologia di Đakovo (sua la prefazione: pp. 5-12) hanno dato valutazioni positive del libro del dott. don Ivan Turudić. Oltre che alle fonti pubblicate, l’Autore ha avuto accesso agli archivi della Curia episcopale, dove sono stati raccolti più di 2.500 documenti durante il periodo delle quattro commissioni per lo studio degli eventi di Medjugorje (1982-2014). L’impressione generale è che il libro di Turudić sia stato scritto con studio e responsabilità.
L’Erzegovina ha dei “casi”, dei “fenomeni”, ci sono dubia e paradossi legati a Medjugorje. Un paradosso è una conclusione contraria alle attese, che spesso sfocia in una contraddizione. Grazie all’invito dell’Autore, qui parleremo brevemente di alcuni paradossi risalenti principalmente ai primi giorni delle mariofanie. I risultati del Rapporto della Commissione Vaticana, che era sotto il segreto pontificio, sono stati stranamente pubblicati nel 2020[1] a Torino e a Milano.
Paradosso 1. – I primi sette giorni con sette “apparizioni”. La Commissione internazionale per Medjugorje, fondata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede su mandato di Papa Benedetto XVI, e presieduta dal 2010 al 2014 dal card. Camillo Ruini, separa i giorni e le “apparizioni” in due fasi:
la prima fase comprende i “primi sette giorni”, che in alcuni passaggi si estenderebbero però dal 24 giugno al 4 luglio 1981, con sette “apparizioni” nelle quali vede un'”origine soprannaturale”.[2] Il risultato della votazione è stato, con 13 voti contro 2, che “il fenomeno non è riducibile alle sole dinamiche umane ma ha un’origine soprannaturale”.[3]
1. – Il conteggio dei giorni e delle “apparizioni” nella prima fase è talmente confuso che non è chiaro quali sarebbero i primi sette giorni fra gli 11 conteggiabili, né quali siano le prime sette “apparizioni” fra le almeno 13 che si potrebbero enumerare.
2. – Come ha fatto la Commissione Vaticana a trovare nei primi giorni un'”origine soprannaturale”, mentre le tre commissioni nazionali con più di 30 membri non l’hanno trovata in otto anni di ricerche? Si tratta unicamente della verità o ci sono anche altri motivi a noi sconosciuti?
Nella seconda fase, decine di migliaia di “apparizioni”, afferma la Commissione, “costituiscono un vero problema”.[4] Risultato della votazione: 12 di loro votano nondum decernendum, non è ancora possibile decidere, e 2 votano constat de non supernaturalitate,[5] è chiaro che non c’è nulla di soprannaturale.
– Dalla Commissione ci si aspetta chiarezza, non ambiguità e nuovi dubia. Papa Francesco non ha confermato il voto della Commissione.
Paradosso 2. – Ancora „tre giorni”? Il fenomeno che “appare” non a Medjugorje, ma nella vicina Cerno il 30 giugno 1981, quindi nell’ambito dei “primi sette giorni”, sorprende in maniera paradossale. Alla domanda del parroco su quanto tempo apparirà ancora, tutti e cinque i “veggenti”, tranne Ivan, rispondono: “Tre giorni”,[6] quindi 1, 2 e 3 luglio 1981. Tuttavia il fenomeno smentisce se stesso e “appare” dal 4 luglio 1981 fino ad oggi (15 novembre 2023) = 15.474 giorni. E nessun vivente sa quanti altri “veri problemi“ ci saranno.
1. – La Commissione non è disturbata dal fatto che i “veggenti” nella fase dei primi sette giorni dicano che le “apparizioni” si concluderanno dopo tre giorni, e poi continuano all’infinito. [7] La falsità fa schiavi, la verità fa liberi.
2. – Secondo quale criterio neanche una sola “apparizione” dalla seconda fase fino al 2014 è stata scelta come autentica, ma tutte queste “decine di migliaia” di mariofanie “costituiscono un vero problema”, cioè quante frasi, tante assurdità?
Paradosso 3. – Un segno. Siamo ancora nei primi sette giorni: dal 25 giugno 1981, secondo giorno dell'”apparizione”, si parla di un “segno”[8] o “grande segno”[9] che l’apparsa lascerà come prova delle sue apparizioni: “Vicka scrive del grande segno 13 volte nei suoi diari, la Cronaca parrocchiale 14 volte, il tema compare 52 volte sui nastri e innumerevoli volte nelle conversazioni con il Vescovo”, dice mons. Žanić.[10] Particolarmente tragica è la commedia del segno che i “veggenti” dovevano scrivere davanti ai membri della prima commissione diocesana nel maggio 1982, quando cinque “veggenti” dissero che la Madonna gliel’aveva proibito, ma a Visoko il 9 maggio 1982 il solo Ivan lo scrisse: a lui, la sua apparsa non lo aveva proibito, ma più tardi dichiarerà davanti alla commissione allargata di non aver scritto nulla. E invece aveva scritto. [11]
– Finora, dopo 42 anni, nessun segno convincente. Questa “dinamica umana” o inganno sui “segni” è così fallace che è ragionevole non credere ad alcuna apparizione di tali “veggenti” né nella prima né nella seconda fase! La nostra fede è un obsequium rationabile (Rm 12,1), non un obsequium irrationabile! E quando si evidenzia falsità o inganno, allora non si tratta di origine soprannaturale, e può esserci anche origine preternaturale, proveniente dal “padre della menzogna” (Gv 8,44).
Paradosso 4. – La Regina della Pace. La Commissione Vaticana afferma: “la Gospa, cioè „Nostra Signora“, avrebbe iniziato ad apparire loro definendosi ‘Regina della Pace'”. La Commissione fa riferimento alla dichiarazione del parroco fra Jozo Zovko del 29 giugno 1981, nella prima fase delle “apparizioni”.[12] Tuttavia, nella dichiarazione firmata dal parroco, che contiene circa 240 parole in croato, conservata nell’Archivio della Curia episcopale di Mostar, pubblicata in francese e italiano,[13] non ci sono né il termine “Regina” né l’espressione “Regina della pace”. Dove la Commissione lo legga, costituisce davvero un “vero problema”. La Chiesa è la “colonna e sostegno della verità” di Cristo (1 Tim 3,15), non dell’inganno e della confusione.
Paradosso 5. – Vocazioni spirituali. Tomislav Vlašić già dal sesto giorno, 29 giugno 1981,[14] cioè dalla “prima fase”, è coinvolto nel fenomeno, si trasferisce volontariamente da Čapljina a Medjugorje nell’agosto 1981, e solo nel luglio 1982 è nominato legalmente vicario parrocchiale. In un’intervista del 5 ottobre 1983 dice al teologo Urs von Balthasar che i ragazzi (bambini) di Medjugorje “hanno deciso di entrare in convento ma aspettano il momento che solo loro conoscono”.[15]
1. – Come Immacolata Concezione, la Madonna appare 18 volte a Lourdes nel 1858 a Bernadette, fattasi suora, canonizzata nel 1933; a Fatima nel 1917, appare 6 volte ai pastorelli, due dei quali, Francesco e Giacinta, sono canonizzati nel 2017; Lucia si fece suora, morì nel 2005 ed è in via di beatificazione, essendo stata dichiarata venerabile serva di Dio nel 2023.
2. – Vlašić parla con von Balthasar nell’ottobre 1983, sebbene 9 mesi prima, nel gennaio dello stesso anno, Ivan Dragićević avesse lasciato irrimediabilmente prima il seminario di Visoko, poi quello di Dubrovnik. E Marija Pavlović entrò nella comunità di Vlašić, ispirata da Medjugorje, alla fine di febbraio 1988, vi rimase fino al luglio dello stesso anno e se ne andò irrevocabilmente dichiarando per iscritto di essere stata ingannata.[16] Nessuno degli altri ha risposto alla chiamata spirituale. Falsità dopo falsità, una peggiore dell’altra!
Paradosso 6. – La guida spirituale dei “veggenti”. In una lettera del 13 aprile 1984 indirizzata a Papa Giovanni Paolo II, santo, Vlašić si presenta come colui che “per divina provvidenza guida i veggenti di Medjugorje“. [17]
Dal 24 aprile 1984 si sparge la voce che il “compleanno della Gospa” sia il 5 agosto, e non l’8 settembre, quando fu festeggiato solennemente nel 1981, 1982 e 1983 tra i “veggenti” con la “Gospa” „esultante“ a Medjugorje.[18] Egli lascia l’Erzegovina nel 1987; dal 1991 è dimesso dalla Provincia francescana dell’Erzegovina; dal 2008 – perché “coinvolto nel fenomeno Medjugorje” – inizia gradualmente a ricevere ammonizioni e sanzioni canoniche da parte della Santa Sede “per divulgazione di dubbie dottrine, manipolazione delle coscienze, sospetto misticismo, disobbedienza ad ordini legittimamente impartiti e addebiti contra sextum“[19], tutto in vista della sua correzione, ma egli non obbedisce ai richiami e alle sanzioni; dal 2009, dimesso dall’Ordine Francescano e sciolto dal ministero presbiterale[20]; dal 2012 si presenta sul suo portale italiano come uno dei 49 membri della squadra che evangelizzerà altri pianeti nello spazio; nel luglio 2020 la Santa Sede lo scomunica dalla Chiesa Cattolica. [21]
– Che un carismatico privilegiato di Medjugorje, che “per divina provvidenza” ha guidato per tanti anni i “veggenti” e le “veggenti” di Medjugorje, venga espulso dalla Chiesa Cattolica, suona davvero paradossale.
Paradosso 7 – Dov’è la verità? Uno dei documenti più importanti della Santa Sede sul ministero episcopale nella Chiesa, Apostolorum Successores = “Successori degli Apostoli” del 2004, dichiara: “la pastorale è autentica quando è ancorata alla verità”.[22] Papa Francesco nomina prima un inviato speciale per la pastorale a Medjugorje, che poi nomina visitatore apostolico,[23] e dopo la sua morte nomina il suo successore. [24]
Sembra che per ora la Santa Sede non intenda indagare quale sia la verità sui fatti di Medjugorje, ma, tramite il suo rappresentante, si è dedicata alla cura pastorale dei credenti che provengono da altri paesi, oltre che dei parrocchiani di Medjugorje. La pastorale è autentica quando si fonda sulla verità. Il Papa non ha riconosciuto come vera alcuna “apparizione”, né Medjugorje come santuario mariano. Medjugorje è l’unico luogo, per quanto è noto, di “apparizioni non riconosciute” che la Santa Sede ha assunto sotto la sua cura pastorale, permettendo pellegrinaggi ufficiali a Medjugorje.
– Se la pastorale è autentica quando è ancorata alla verità, allora rischia di essere inautentica se non si regge sulla verità accertata. Il paradosso è che la pastorale dei pellegrini viene effettuata senza che la verità sulle “apparizioni” sia ufficialmente stabilita e confermata. Se si va «per la verità» e non contro la verità (2 Cor 13,8), alcuni si chiedono: tale pastorale è esclusivamente al servizio della “salvezza delle anime”?
Paradosso 8. – L’apparizione minaccia il vescovo. Nelle sue quindici “apparizioni”, tra cui una /non specificata/ dei primi sette giorni del giugno 1981 fino all’inizio del 1985, l’apparizione di Medjugorje accusa il vescovo Žanić di disordini ecclesiastici, protegge coloro che in alcune parrocchie dell’Erzegovina si sono ribellati alla decisione della Santa Sede, rispondendo apertamente alla domanda su chi abbia torto: “I frati hanno ragione, il vescovo ha torto”.[25] Lei non si è limitata solo ad attaccare il vescovo Žanić, ma l’ha minacciato con un “penultimo avvertimento”: lo attende “il mio giudizio e il giudizio di mio figlio Gesù”[26] se non si converte agli eventi di Medjugorje.
1. – Non è noto che la vera Madonna intervenga nelle decisioni della Santa Sede nelle sue apparizioni storiche, né che interferisca nell’amministrazione pastorale del vescovo locale. Nella nostra Erzegovina, è proprio lì che viene implicata. Cosa sono queste “dinamiche umane” o interessi privati?!
– L’escatologia cattolica non conosce l’idea di due giudizi: il giudizio particolare della Madonna e il giudizio di suo Figlio. Esiste solo il giudizio di Dio! Paradosso e dubium: un essere si “maschera” da “angelo di luce” (2 Cor 11,14) per confondere i credenti di Cristo? Ecco l’occasione per don Ivan Turudić di approfondire l’aspetto preternaturale del fenomeno.
Presentando i paradossi di Medjugorje, esprimiamo filiale devozione alla Vergine Madre di Dio, come la Chiesa Cattolica la venera, e professiamo la fede in suo Figlio Gesù, Salvatore del mondo, che è l’unica Via, Verità e Vita (cfr. Gv 14,6).
[1] David Murgia, Rapporto su Medjugorje, Torrazza Piemonte (Torino), 2020, pp. 27-90; Saverio Gaeta, Dossier Medjugorje, Testo e Commento, Milano, 2020, pp. 19-132.
[2] Gaeta, Dossier Medjugorje, p. 62.
[3] Murgia, Rapporto su Medjugorje, p. 48.
[4] Gaeta, Dossier Medjugorje, p. 83; Murgia, Rapporto su Medjugorje, p. 58.
[5] Gaeta, Dossier Medjugorje, pp. 86-87.
[6] https://md-tm.biskupija-mostar.ba/clanci/medugorska-ukazanja-u-prvih-sedam-dana
[7] N. Bulat, Istina će vas osloboditi. Nepouzdanost izvora i nedoličnost poruka. Studij o nekim međugorskim pitanjima [La verità vi farà liberi. L’inaffidabilità delle fonti e l’indecenza dei messaggi. Uno studio su alcune questioni di Medjugorje] (1986), Mostar, 2006.
[8] J. Bubalo, Tisuću susreta s Gospom u Međugorju [Mille incontri con la Madonna a Medjugorje], Jelsa, 1985, p. 22.
[9] R. P., „Dvosmislene igre oko ‘velikoga znaka’“ [Ambigui giochi circa un grande segno], in: Službeni vjesnik Mostarsko-duvanjske i Trebinjsko-mrkanske biskupije – [Bollettino ufficiale delle diocesi di Mostar-Duvno e Trebinje-Marcana] (d’ora in poi: Službeni vjesnik), 3/2009, pp. 270-279.
[10] R. P., Biskup Žanić o Međugorju. Istinom po neistinama – Vescovo Žanić su Međugorje. Con la verità contro le non verità, Mostar, 2021, p. 149.
[11] Zapisnik sjednice koju je Komisija za Međugorje održala u Mostaru 7. i 8. ožujka 1985. godine – [Verbale della seduta tenuta dalla Commissione per Medjugorje a Mostar il 7-8 marzo 1985], pp. 1-23, citato: pp. 11-12. Zapisnik vodio i potpisao – [Verbale compilato e firmato da fra Ljubo Lucić] (+20-XII-1995). Archivio della Curia 1985; Biskupski ordinarijat u Mostaru o navodnim ukazanjima i porukama u Međugorju, Ogledalo Pravde [La Curia episcopale di Mostar sulle presunte apparizioni e messaggi a Medjugorje], Sepecchio della Giustizia, a cura di D. Kutleša, Mostar, 2001, pp. 102-108.
[12] La Commissione riporta la nota: „Si veda la riproduzione della dichiarazione del parroco di Medjugorje Jozo Zovko, o.f.m., letta in chiesa il 29 giugno 1981, cioè cinque giorni dopo le asserite apparizioni mariane in Idem, Verbale della riunione del 5 ottobre 2012, Allegato IVa, p. 24, pubblicato in: S. Gaeta, Dossier Medjugorje, p. 54.
[13] Cfr. R. Laurentin, Medjugorje, Récit et Chronologie des apparitions, Paris, 1986, pp. 44-45; Racconto e Messaggio delle apparizioni di Medjugorje, Brescia, 1987, p. 49.
[14] Cfr. Laurentin, Medjugorje, Paris, 1986, pp. 41-42; Racconto, Brescia, 1987, pp. 45-46.
[15] M. Botta – L. Frigerio, Le apparizioni di Medjugorje, Pessano (Milano), 1984, p. 129. (con fotografia).
[16] Ogledalo pravde, 2001, pp. 28-31.
[17] Ogledalo Pravde, 2001, p. 56.
[18] L’errore sul „compleanno della Madonna“ o come nacque il Festival dei giovani vedi l’articolo: “U povodu 10. obljetnice smrti fra Slavka Barbarića” [In occasione del 10o anniversario della morte di fra Slavko Barbarić], in: Službeni vjesnik, 1/2011, pp. 93-105, rielaborato nel 2018. https://www.cnak.ba/osvrti/zabluda-o-gospinu-rodendanu-ili-kako-je-nastao-mladifest/
[19] “Kanonski status vlč. fra Tomislava Vlašića, OFM” e “Fra Tomislav Vlašić u kontekstu ‘međugorskog fenomena'” [Lo status canonico del rev. fra Tomislav Vlašić, OFM e „Fra Tomislav Vlašić nel contesto del ‘fenomeno di Medjugorje’“], in: Službeni vjesnik, 2/2008, pp. 79-81.
[20] “Tomislav Vlašić otpušten iz redovništva i svećeništva” [„Tomislav Vlašić dimesso dall’Ordine e dal ministero sacerdotale“], in: Službeni vjesnik, 2/2009., pp. 179-180; s osvrtom “Vlašićeva upletenost u ‘međugorski fenomen'”, in: Službeni vjesnik, str. 181-189. [con lo sguardo all’“Implicazione di Vlašić nel „fenomeno di Medjugorje’“], in: Službeni vjesnik, pp. 181-189.
[21] https://www.marcocorvaglia.com/tomislav-evangelizzo-altri-pianeti (12.II.2023).
[22] Congregazione per i Vescovi, Direttorio per il Ministero Pastorale dei Vescovi, 2004, nr. 57.
[23] Msgr. Henryk Hoser (1942.-2021.), Arcivescovo di Warsavia-Praga, ritirato l’8 dicembre 2017, nominato Inviato speciale della Santa Sede per la parrocchia di Medjugorje l’11 febbraio 2017; visitatore apostolico il 31 maggio 2018; deceduto a Warsavia il 13 agosto 2021.
[24] L’Arcivescovo Aldo Cavalli (1947), Nunzio apostolico emerito, nominato visitatore apostolico a Medjugorje il 27 novembre 2021.
[25] Biskup Žanić o Međugorju, pp. 25-30.
[26] Ogledalo Pravde, p. 89.