Le “apparizioni” nei primi sette giorni a Medjugorje

Il Cardinale Camillo Ruini, presidente della Commissione Internazionale d’Inchiesta su Medjugorje (2010–2014), in un’intervista al quotidiano italiano Corriere della Sera dell’8 dicembre 2024, alla domanda del giornalista: “Lei ha presieduto la Commissione Internazionale d’Inchiesta su Medjugorje: che idea si è fatto?”, risponde: “Che le prime apparizioni siano autentiche. La Madonna ha veramente parlato. Sulle altre apparizioni mi astengo dal giudizio.”[1] A proposito di quei primi giorni del fenomeno di Medjugorje, viene riportato l’undicesimo capitolo del libro Djevice premudra: O Međugorju iz ljubavi prema istini (Vergine prudente: Su Medjugorje per amore della verità), Tonimir, Varaždinske Toplice, 2024, pp. 156–165.

Poiché la “Chiesa del Dio vivente” è “colonna e sostegno della verità” (1 Tim 3,15), tutte le indagini condotte finora sul “fenomeno di Medjugorje” miravano a stabilire la verità: le apparizioni sono credibili o non credibili? Constat vel non de supernaturalitate divina? A questo scopo hanno lavorato: la prima commissione diocesana di Mostar (1982–1984); la commissione ampliata (1984–1986); la commissione della Conferenza Episcopale a Zagabria (1987–1990); la commissione della Congregazione per la Dottrina della Fede in Vaticano (2010–2014), e la valutazione della stessa Congregazione (2014–2016), come disposto da Papa Benedetto XVI.

Tutto è poi passato nelle mani del Santo Padre Papa Francesco.

La posizione del vescovo locale, Mons. Pavao Žanić, e del suo successore è stata chiara e decisa per tutto questo tempo: non si tratta di apparizioni credibili della Beata Vergine Maria. Sebbene talvolta si sia detto che le apparizioni dei primi giorni potrebbero essere considerate veritiere, seguite poi da una “costruzione” di altri elementi, per lo più non religiosi, la Curia diocesana ha promosso la verità anche riguardo a quei primi giorni. Dopo aver copiato e trascritto 16 audiocassette di colloqui del personale pastorale nell’ufficio parrocchiale di Medjugorje, durante la prima settimana, con le ragazze e i ragazzi che affermavano di aver visto la Madonna, esponiamo con piena convinzione e responsabilità le ragioni e le conclusioni sulla non autenticità della presunta apparizione. E se la vera Madonna, Madre di Gesù, non è apparsa – come effettivamente non è apparsa – allora si tratta di veggenti autoproclamati, falsi messaggi, presunti segni visibili e pretesi segreti.

Questi primi sette giorni, secondo il consueto calcolo del tempo, si riferiscono a:
1º giorno mercoledì 24 giugno 1981
2º giorno giovedì 25 giugno 1981
3º giorno venerdì 26 giugno 1981
4º giorno sabato 27 giugno 1981
5º giorno domenica 28 giugno 1981
6º giorno lunedì 29 giugno 1981 e
7º giorno martedì 30 giugno 1981.

Durante il mio ministero episcopale, prima come coadiutore (1992/93) e poi come ordinario (1993–2020), con la predicazione, la pubblicazione di tre libri (Prijestolje mudrosti – Sede della Sapienza, 1995, Ogledalo Pravde – Specchio di Giustizia, 2001, Isusova Majka – La Madre di Gesù, 2015) e una cinquantina di articoli mariani e mariologici, ho cercato di spiegare il ruolo della Beata Vergine Maria nell’incarnazione e nell’opera del Figlio di Dio e del Suo Figlio, e la Sua provvidenziale intercessione e aiuto per tutta la Chiesa, di cui è Madre per grazia.

Allo stesso tempo, ho sottolineato, sulla scia del mio predecessore, il vescovo Pavao Žanić, che la credibilità delle apparizioni di Medjugorje, che fino a metà 2024 hanno raggiunto il numero di quasi 56.000, era priva di fondamento. La Curia diocesana ha sempre cercato di informare la Santa Sede, in particolare san Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, di beata memoria, e Papa Francesco. Qui di seguito riassumiamo alcuni punti dei primi giorni delle “apparizioni”, che ci convincono profondamente della loro mancanza di autenticità.

Continuità

Per fare un paragone, il Figlio di Dio, incarnato nel seno della Beata Vergine Maria e nato da Lei, ha vissuto su questa terra 33 anni o 12.000 giorni. Di questi, ha predicato pubblicamente e ha proclamato la rivelazione del Nuovo Testamento per tre anni, il che corrisponde a 1.095 giorni. Potrebbe la Beata Vergine Maria confondere coloro che credono nel Suo Figlio, con una vera apparizione nei primi sette giorni, e poi continuare con 56.000 apparizioni false e ingannevoli nei successivi 15.713 giorni? Una simile possibilità è degna dell’Altissimo, della Sua divina saggezza e verità, e della Prescelta, Immacolata e Prudentissima Vergine? Un simile comportamento è compatibile con le caratteristiche fondamentali di Dio e della Madre terrena del Suo Figlio, la Madre di Dio?

La pretesa che il nucleo, l’inizio del fenomeno, sia un evento soprannaturale dovrebbe contenere necessariamente una spiegazione su cosa sia successo con il resto. Come si può separare il fenomeno di Medjugorje in due parti: dire che la prima, iniziale, è credibile, soprannaturale, e che la seconda, almeno 7.990 volte più lunga e consolidata, praticamente permanente, non è credibile né soprannaturale? Come può la visita di Maria dei primi sette giorni essere indicata come il motivo per cui i protagonisti non si sono fermati, ma hanno continuato a interpretare gli eventi come interventi diretti del Cielo? Tutti i “segreti”, “messaggi” e le “cinque cose” provengono dal periodo successivo ai “primi sette giorni”.

Il nome fornito dalla figura apparsa o ad essa attribuito

Nessun “veggente” ha dichiarato che la figura apparsa nei primi sette giorni si sia presentata come la Regina della Pace. Questo sarebbe realmente accaduto il 28 o 29 giugno 1981, ed è stato confermato per la prima volta solo 27,5 anni dopo: la dottoressa Darinka Šumanović-Glamuzina lo ha scritto solo nel dicembre 2008, affermando che le era stato detto in quel periodo da Vicka Ivanković, sebbene Vicka stessa non lo abbia mai scritto nel suo diario, né lo abbia menzionato al parroco fra Jozo Zovko, né al vescovo Pavao Žanić il 21 luglio 1981, né a fra Tomislav Vlašić quando registrava gli inizi del fenomeno, né a fra Janko Bubalo nel 1983, quando la intervistò accuratamente. Come già analizzato in precedenza,[2] la figura apparsa ha usato per la prima volta questo titolo il 6 agosto 1981. Pertanto, anche se i primi sette giorni sono autentici, in quel periodo la figura non ha rivelato sotto quale titolo dovesse essere onorata.

Il luogo delle presunte apparizioni nei primi sette giorni non è esclusivamente Podbrdo sopra Bijakovići o la parrocchia di Medjugorje, poiché nel settimo giorno, il 30 giugno 1981, cinque bambini ebbero la “apparizione” nel villaggio di Cerno (fuori dalla parrocchia di Medjugorje), che appartiene alla parrocchia di Humac.[3] Pertanto, in caso di veridicità delle apparizioni, la figura apparsa non potrebbe essere chiamata con un aggettivo possessivo, come nel caso di Lourdes o Fatima: la Madonna di Lourdes o la Madonna di Fatima, quindi neppure la Madonna di Bijakovići o la Madonna di Medjugorje, poiché non è limitata a quei luoghi. L’apparizione semplicemente non è legata a un luogo, ma alle persone che hanno affermato di aver ricevuto il dono dell’apparizione della Beata Vergine Maria.

La designazione comune di “veggenti”

Non esiste una designazione comune per i “veggenti”, né in base al giorno del primo evento, né per il luogo di residenza, né per il genere.

Infatti, il primo giorno delle “apparizioni”, il 24 giugno 1981, due di quelli che sarebbero stati i “veggenti” stabili, Marija Pavlović-Lunetti e Jakov Čolo, non erano presenti. Il secondo giorno, 25 giugno 1981, Ivan Dragićević era assente. Pertanto, è solo dal terzo giorno, 26 giugno 1981, che si può parlare di sei bambini che affermano di aver visto la Madonna. Inoltre, Marijana Vasilj-Juričić e Jelena Vasilj-Valente (colei che ha rivelato il cambiamento della data di nascita della Madonna) sono diventate rispettivamente la settima e l’ottava “veggente” solo un anno e mezzo dopo, nell’autunno del 1982.

Per quanto riguarda il luogo di residenza, alcuni di questi bambini nel 1981 erano in vacanza estiva dai nonni a Bijakovići, ma di solito vivevano e frequentavano la scuola a Sarajevo (Mirjana Dragićević) e Mostar (Marija Pavlović e Ivanka Ivanković). Quindi non vivevano stabilmente nello stesso paese. Non si può, quindi, dire che la “BVM sia apparsa a sei bambini di Bijakovići”.

Inoltre, le “veggenti” aggiuntive, Marijana e Jelena Vasilj, non sono di Bijakovići, ma del vicino villaggio di Medjugorje.

Vicka ha affermato:

“Quando abbiamo visto la Madonna per la prima volta, avevo sedici anni, ero la più grande di tutti, la ‘più grande’.” [4]

Il 24 giugno 1981, Vicka aveva 16 anni, 9 mesi e 21 giorni; Marija aveva 16 anni, 2 mesi e 23 giorni; Ivan aveva 16 anni e 30 giorni; Mirjana aveva 16 anni, 3 mesi e 6 giorni; Ivanka aveva 15 anni e 3 giorni; Jakov aveva 10 anni, 3 mesi e 18 giorni.

Contenuto e scopo

Quali messaggi o inviti potrebbero essere contrassegnati come una rivelazione privata della Beata Vergine Maria data nella parrocchia di Medjugorje durante i primi sette giorni del fenomeno?

Un’apparizione ambigua

La figura femminile che sarebbe apparsa a Bijakovići e poi a Medjugorje si comporta in modo completamente diverso dalla vera Madonna, Madre di Dio, nelle apparizioni che la Chiesa ha riconosciuto come autentiche. Non parla per prima; sorride in modo strano; cambia argomento quando una domanda non le piace; dopo alcune domande scompare, per poi ritornare; si sottomette ai “veggenti” e al parroco che le chiedono di scendere dalla montagna in chiesa, anche se a malincuore. Non è sicura di quanto tempo continuerà ad apparire; permette ad alcuni presenti di calpestare il suo velo che strisciava sul terreno, permette che le vengano toccati i vestiti e il corpo. Così non apparirebbe la Vergine dei Vangeli, né la Vergine prudentissima! Nella teologia, si insegna che la prudenza è la virtù pratica con cui il cristiano, ricordando il passato e guardando al futuro, ordina la propria vita e le proprie azioni in conformità con la volontà di Dio, con l’aiuto della grazia, rendendo questa saggezza la guida di tutte le sue azioni.[5]

Uno strano tremore

Uno dei “veggenti”, Ivan Dragićević, in una conversazione con il cappellano fra Zrinko Čuvalo OFM (1936–1991), ha detto che il primo giorno ha notato un “tremore” sulle mani dell’apparsa.[6] Che tipo di “tremore”? Un simile commento può suscitare non solo forti dubbi, ma anche una convinzione profonda che non si tratti di una vera apparizione della Beata Vergine Maria, anche se, sotto quel nome, la figura apparsa si sarebbe presentata solo il quarto giorno.[7]

Il falso anniversario

Le presunte apparizioni sarebbero iniziate il 24 giugno 1981. Tuttavia, i registi del “fenomeno di Medjugorje” hanno deciso che l’anniversario non sarebbe stato celebrato il 24, ma il 25 giugno. La ragione di questa scelta sarebbe che il 25 giugno 1981, tutti e sei i “veggenti”, scelti tra i molti che in quei giorni affermavano di aver avuto apparizioni, sarebbero stati insieme durante l’evento. La verità, però, contrariamente a quanto affermato da Vicka Ivanković, è stata dichiarata da Ivan Dragićević, uno dei “veggenti”, che affermò: “La prima sera ero con loro, il secondo giorno non c’ero.”[8] Inoltre, dei sei “veggenti” stabili, Jakov Čolo partecipò per la prima volta il secondo giorno.[9] Pertanto, la data dell’anniversario è arbitraria, inaccurata e falsificata.

Il bambino (in)visibile

La figura che sarebbe apparsa come una donna ha ricevuto descrizioni diverse: alcune delle “veggenti”, come Vicka e Ivanka Ivanković[10] e Mirjana Dragićević,[11] hanno visto bambino coperto tra le braccia della donna e Ivanka lo conferma.[12] Ivan, invece, nega di aver visto un bambino, mentre afferma di aver facilmente visto da lontano gli “occhi” e le “ciglia” della figura femminile.[13]

Un segno ingannevole

Sin dal secondo giorno, i “vegenti” hanno richiesto un “segno” come prova dell’apparizione autentica. Secondo Ivanka, la figura apparsa avrebbe dato un “segno” riguardante il movimento delle lancette dell’orologio sul polso di Mirjana: “L’orologio si è girato completamente”; “E lei ha lasciato un segno sull’orologio”.[14] Una storia totalmente ridicola e oltraggiosa!

Ma di solito, quando i “veggenti” chiedevano un segno visibile, la figura sorrideva semplicemente e scompariva.[15] A volte, tuttavia, tornava subito. In un momento, un fedele di nome Marinko, che accompagnava i “veggenti”, suggerisce loro: se “la Madonna” non può dare un segno, “chiedete al Salvatore”.[16]

Ivanka è convinta che l’apparizione lascerà un segno sulla collina, forse sotto forma di acqua.[17] Eppure, sono passati più di quaranta anni e non è mai comparso alcun segno, né acqua, tutto è una pura invenzione!

Silenzio incomprensibile

Non è mai stato chiaro se la figura apparsa fosse la Madonna. Nei primi sette giorni, la figura non prende mai l’iniziativa, non inizia mai a parlare per prima.[18] Risponde alle domande dei “veggenti” in modo generico, spesso ambiguo, annuendo con la testa,[19] rimandando risposte al futuro, promettendo un miracolo di guarigione e lasciando un messaggio per i frati: “Devono credere fermamente”, cioè credere che l’apparizione sia avvenuta.[20]

Strani messaggi

Nei primi giorni, secondo le registrazioni delle conversazioni, non si vede alcuno scopo nelle cosiddette apparizioni. L’apparizione non si spiega, e non vengono dati messaggi speciali né per i “veggenti”, né per i frati e i fedeli della parrocchia, né per il mondo. Ecco alcuni dei “messaggi” privati:

  • A Ivanka, la madre, morta due mesi prima (precisamente il 27 aprile 1981), invia il messaggio: “Obbedisci a tua nonna perché è anziana.”
  • A Mirjana, la figura apparsa dice che il suo defunto “nonno sta bene”, e che lei, sua nipote, deve “far visita al cimitero”.
  • Ivanka avrebbe sentito dalla figura apparsa che il motivo dell’apparizione a Medjugorje è: “Perché ci sono tanti credenti”.
  • Vicka ha sentito che la figura apparsa è venuta per “far riconciliare il popolo”.[21]
  • Ivan ha sentito il messaggio: “Voi siete i più grandi credenti”.[22]
  • Jakov dice semplicemente: “Quando faccio una domanda, penso che lei mi risponderà in una certa maniera, e lei mi risponde così”.[23] Nient’altro che immaginazione e invenzione!

False profezie su false apparizioni

Alla domanda di Ivanka su quanto tempo rimarrà ancora e apparirà, la figura apparsa risponde: “Quanto volete, quanto desiderate”.[24]

Mirjana dice che chiederà alla figura apparsa per quanti giorni ancora apparirà e poi aggiunge che una voce dentro di lei le dice che apparirà ancora “2–3 giorni”. Lo ripete ancora diverse volte.[25]

Alla domanda del parroco P. Zovko su quando finiranno le “apparizioni”, Vicka risponde: “Penso che finirebbe sicuramente nel caso noi dicessimo che non verremmo più se non ci fosse dato un segno preciso”.[26] E questo dovrà significare che, dato che il “segno” richiesto non c’è da tanti anni, perciò le “apparizioni” non finiscono!?

Poi la dichiarazione categorica della figura che “è apparsa” non a Medjugorje, ma nel vicino villaggio di Cerno, martedì pomeriggio, 30 giugno 1981, dicendo che apparirà solo per “altri tre giorni”: il 1°, 2° e 3° luglio 1981. In realtà, alla domanda del parroco su quanto tempo ancora dureranno le apparizioni, tutti e cinque i “veggenti”, tranne Ivan, hanno risposto all’unanimità: “Tre giorni”.[27]

Successivamente, la figura apparsa cambia idea e continua a “apparire” quotidianamente a tre “veggenti” del gruppo: Ivana, Marija e Vicka, mentre agli altri tre appare una volta all’anno: a Mirjana dal 1982, Ivanka dal 1985 e a Jakov dal 1998. Inoltre, a due dei menzionati “veggenti” la figura “appare” una volta al mese dal 2007 con “messaggi” per il mondo: a Mirjana esattamente il 2 e a Marija il 25 di ogni mese, calcolando i mesi e i giorni secondo il calendario gregoriano.

Abiti diversi

Dai colloqui con i “veggenti”, la figura apparsa si veste in modi diversi. Indossava un abito

– secondo Ivan: “di colore blu” il primo giorno;[28]

– secondo Ivanka: “di colore caffè” il secondo giorno;[29]

– secondo gli altri “veggenti”: “di colore grigio” (Jakov,[30] Mirjana,[31] Ivanka il sesto giorno[32]);

– secondo Vicka: “La Madonna sembra una ragazza bellissima con un lungo abito grigiastro, di vent’anni, sempre con un velo sulla testa”;[33]

– secondo Marija: “un lungo abito grigio”.[34]

Quindi, ciò che confonde il credente in tutti questi racconti non è solo la diversità delle dichiarazioni dei “veggenti” riguardo ai colori degli abiti, ma anche il fatto che tutte le loro affermazioni sono in contrasto con l’iconografia liturgica che nella rappresentazione della Beata Vergine non conosce colori opachi e monotoni, ma colori chiari, inequivocabili e vivaci.

Eccessivo nervosismo

Si nota una certa tensione nello “svenimento” e nel cadere a terra di tre “veggenti”, il terzo giorno, 26 giugno 1981: Ivanka, Mirjana e Vicka. “Loro sono svenute, io niente”, si incoraggia Marija;[35] poi nel “aspergere” la figura con l’acqua benedetta da parte di Vicka,[36] nella continua richiesta di un “segno” visibile per convincere la gente, il terzo giorno;[37] nell’esame da parte di un medico a Mostar,[38] e nel loro ritorno a Mostar il sesto giorno.[39]

Tocchi scandalosi

Qualcosa di molto insolito e serio è successo quando la figura apparsa ha permesso a qualcuno dal gruppo non solo di calpestare il suo velo che arriva fino a terra,[40] ma anche di toccare il suo corpo. Vicka lo tocca già il secondo giorno. “E quando la tocchi, Padre, le dita rimbalzano così”, afferma.[41] Lo ripete anche Ivanka e aggiunge che, toccando il suo corpo, sente come se fosse “aria, come seta, le dita si allontanano così quando la tocchiamo, le dita si allontanano”.[42] Hanno anche fatto toccare la figura apparsa a una dottoressa: “Ecco, lei ha toccato il suo abito”.[43] Storie del genere riguardo al toccare il presunto corpo della Madonna, il suo abito e a calpestare il suo velo, suscitano in noi sentimenti e convinzioni che ci sia qualcosa di indegno, inaffidabile e scandaloso. Possiamo solo dire: Questa non può essere la Madonna cattolica, né la Vergine prudentissima!

Manipolazioni intenzionali

L’interlocutore dei “veggenti”, fra Jozo Zovko OFM, parroco, divenne molto nervoso perché la figura apparsa non mandava messaggi per il mondo e per i francescani; per il fatto che dal “monte delle apparizioni” non scendeva in chiesa, dove si trova la sua statua; anzi, ha perfino chiesto se era possibile “obbligare” la Madonna – letteralmente così! – ad apparire in chiesa.

P. Zovko: “Ma mi interessa questo, Mirjana. Se la Madonna non appare in chiesa, potete obbligarla ad apparire in chiesa, forse può, cosa ne pensi?”

Mirjana: “Non lo so. Non ci abbiamo mai pensato”.

P. Zovko ripete: “Penso che tu possa obbligarla: ‘Madonna, ti chiedo di apparire in chiesa’, cosa ne pensi?”

Quindi Mirjana cede e pensa che “sarebbe meglio così, perché così la polizia non ci cercherebbe”.[44] E così, le “apparizioni” per mezzo di manipolazioni si spostano in chiesa il 1° luglio 1981. Un tale “obbligare” la presunta Madonna a scendere in chiesa è un atto di magia, non del Vangelo di Cristo!

Conclusione

La Beata Vergine Maria è un modello e la personificazione della prudenza. La prudenza si realizza in tre fasi: esaminare o riflettere in maniera matura, giudicare o decidere saggiamente e applicare o eseguire coerentemente. Si ottiene con la preghiera, l’umiltà e l’esperienza. Come possono le componenti sopra esposte delle “apparizioni” nei “primi sette giorni” essere in sintonia con Colei che è piena di prudenza?

Dopo il lavoro delle commissioni a Mostar e Zagabria sul “fenomeno di Medjugorje”, seguirono le dichiarazioni dottrinali del vescovo Pavao Žanić a Medjugorje il 25 luglio 1987 e della Conferenza Episcopale a Zara il 10 aprile 1991. La sostanza della dichiarazione del vescovo Žanić è il Constat de non supernaturalitate – è chiaro che non si tratta di fenomeni soprannaturali e rivelazioni. La Conferenza Episcopale ha dichiarato: Non constat de supernaturalitate, cioè sulla base degli studi fino ad allora svolti non si può affermare che si tratti di apparizioni e rivelazioni soprannaturali. Sulla base di quanto esposto e di tutto ciò che la Curia Vescovile di Mostar ha indagato, si può tranquillamente affermare: Constat de non supernaturalitate, si tratta di fenomeni non soprannaturali.


Originale croato (stampato nel settembre 2024, pubblicato qui il 10 dicembre 2024)

Traduzione inglese


[1] Aldo Cazzullo, Il cardinal Ruini: «Tra libri e amiche ho avuto le mie tentazioni. Prodi, Berlusconi, Meloni, Schlein (e il Papa): ecco cosa penso», 8.12.2024: «Lei ha presieduto la commissione internazionale d’inchiesta su Medjugorje. Che idea si è fatto?» – «Che le prime apparizioni siano autentiche. Era davvero la Madonna a parlare. Sulle altre sospendo il giudizio».

[2] Nel capitolo Svetostolička komisija za Međugorje 2010.–2014. (La Commissione Vaticana per Medjugorje 2010–2014)

[3] Janko Bubalo, Tisuću susreta (Mille incontri), 1ª edizione croata, Jelsa, 1985, pp. 44–45; 2ª edizione croata, Medjugorje, 1998, pp. 55–56 (edizione italiana: Janko Bubalo, Mille incontri con la Madonna. Le apparizioni di Medjugorje raccontate dalla veggente Vicka, Edizioni Messagero Padova, Padova, 11985, 21986).

[4] Vicka Ivanković Mijatović – Michele Barone, Mit Maria in Medjugorje: Zeugnis der bekanntesten Seherin von Medjugorje (Con Maria a Medjugorje: Testimonianza della più famosa veggente di Medjugorje), Hauteville, 2017, p. 25 (edizione italiana: Vicka Ivanković Mijatović – Michele Barone, A Medjugorje con Maria: I segreti che la Madonna mi ha affidato, Piemme, Milano, 2015).

[5] Jordan Kuničić, Katolička moralka (La morale cattolica), IV volume, IVª edizione, Zagabria, 1969, p. 5.

[6] Cassetta 2 – conversazione con padre Zrinko Čuvalo – Ivan Dragićević, sabato pomeriggio, 27 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje (La faccia nascosta di Medjugorje), I., Saint-François-du-Lac, Canada, 1988, p. 216.

[7] Cassetta 7 – conversazione con padre Jozo Zovko – Mirjana Dragićević, domenica mattina, 28 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 261–265.

[8] Cassetta 2 – conversazione con padre Zrinko Čuvalo – Ivan Dragićević, sabato pomeriggio, 27 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, p. 214.

[9] Cassetta 1 – conversazione con padre Zrinko Čuvalo – Ivanka, Vicka Ivanković e Marija Pavlović, sabato mattina, 27 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 195–210.

[10] Cassetta 1 – conversazione con padre Zrinko Čuvalo – Ivanka, Vicka Ivanković e Marija Pavlović, sabato mattina, 27 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 195–210.

[11] Cassetta 6 – conversazione con padre Jozo Zovko – Mirjana Dragićević, sabato pomeriggio, 27 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 253–259.

[12] Cassetta 11 – conversazione con padre Jozo Zovko – Ivanka Ivanković, domenica sera, 28 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 303–309.

[13] Cassetta 2 – conversazione con padre Zrinko Čuvalo – Ivan Dragićević, sabato pomeriggio, 27 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 211–222.

[14] Cassetta 1 – conversazione con padre Zrinko Čuvalo – Ivanka, Vicka Ivanković e Marija Pavlović, sabato mattina, 27 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 195–210.

[15] Cassetta 10 – conversazione con padre Jozo Zovko – Mirjana Dragićević, domenica sera, 28 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 275–286.

[16] Cassetta 13 – conversazione con padre Jozo Zovko – Ivanka Ivanković, martedì mattina, 30 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 311–325.

[17] Cassetta 13 – conversazione con padre Jozo Zovko – Ivanka Ivanković, martedì mattina, 30 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 311–325.

[18] Cassetta 13 – conversazione con padre Jozo Zovko – Ivanka Ivanković, martedì mattina, 30 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 311–325.

[19] Cassetta 1 – conversazione con padre Zrinko Čuvalo – Ivanka, Vicka Ivanković e Marija Pavlović, sabato mattina, 27 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 195–210.

[20] Cassetta 11 – conversazione con padre Jozo Zovko – Ivanka Ivanković, domenica sera, 28 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 287–301.

[21] Cassetta 1 – tutte le citazioni nella cassetta 1 – conversazione con padre Zrinko Čuvalo – Ivanka, Vicka Ivanković e Marija Pavlović, sabato mattina, 27 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 195–210.

[22] Cassetta 2 – conversazione con padre Zrinko Čuvalo – Ivan Dragićević, sabato pomeriggio, 27 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 211–222.

[23] Cassetta 16 – conversazione con padre Jozo Zovko – i cinque «veggenti», martedì sera, 30 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 345–380.

[24] Cassetta 13 – conversazione con padre Jozo Zovko – Ivanka Ivanković, martedì mattina, 30 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 311–325.

[25] Cassetta 14 – conversazione con padre Jozo Zovko – Mirjana Dragićević, martedì mattina, 30 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 327–337.

[26] Cassetta 15 – conversazione con padre Jozo Zovko – Vicka Ivanković, martedì mattina, 30 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 339–343.

[27] Cassetta 16 – conversazione con padre Jozo Zovko – i cinque «veggenti», martedì sera, 30 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 345–380.

[28] Cassetta 2 – conversazione con padre Zrinko Čuvalo – Ivan Dragićević, sabato pomeriggio, 27 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 211–222.

[29] Cassetta 1 – conversazione con padre Zrinko Čuvalo – Ivanka, Vicka Ivanković e Marija Pavlović, sabato mattina, 27 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 195–210.

[30] Cassetta 5 – conversazione con padre Jozo Zovko – Jakov Čolo, sabato pomeriggio, 27 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 247–251.

[31] Cassetta 6 – conversazione con padre Jozo Zovko – Mirjana Dragićević, sabato pomeriggio, 27 giugno 1981. Anche Cassetta 8 – conversazione con padre Jozo Zovko – Jakov Čolo, domenica mattina, 28 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 253–259 e 267–268.

[32] Cassetta 11 – conversazione con padre Jozo Zovko – Ivanka Ivanković, domenica sera, 28 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 287–301.

[33] Janko Bubalo, Tisuću susreta (Mille incontri), 1ª edizione croata, p. 55; 2ª edizione croata, p. 69

[34] «un vestito lungo di colore grigio» – fonte

[35] Cassetta 1 – conversazione con padre Zrinko Čuvalo – Ivanka Ivanković, Vicka Ivanković e Marija Pavlović sabato mattina, 27 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 195–210.

[36] Cassetta 1 – conversazione con padre Zrinko Čuvalo – Ivanka Ivanković, Vicka Ivanković e Marija Pavlović sabato mattina, 27 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 195–210.

[37] Cassetta 2 – conversazione con padre Zrinko Čuvalo – Ivan Dragićević, sabato pomeriggio, 27 giugno 1981. Anche cassetta 5 – conversazione con padre Jozo Zovko – Jakov Čolo, sabato pomeriggio, 27 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 211–222 e 247–251.

[38] Cassetta 7 – conversazione con padre Jozo Zovko – Mirjana Dragićević, domenica mattina, 28 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 261–265.

[39] Cassetta 13 – conversazione con padre Jozo Zovko – Ivanka Ivanković, martedì mattina, 30 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 311–325.

[40] Cassetta 7 – conversazione con padre Jozo Zovko – Mirjana Dragićević, domenica mattina, 28 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 261–265.

[41] Cassetta 1 – conversazione con padre Zrinko Čuvalo – Ivanka Ivanković, Vicka Ivanković e Marija Pavlović sabato mattina, 27 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 195–210.

[42] Cassetta 11 – conversazione con padre Jozo Zovko – Ivanka Ivanković, domenica sera, 28 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 287–301.

[43] Cassetta 13 – conversazione con padre Jozo Zovko – Ivanka Ivanković, martedì mattina, 30 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 311–325.

[44] Cassetta 14 – conversazione con padre Jozo Zovko – Mirjana Dragićević, martedì mattina, 30 giugno 1981; Ivo Sivrić, La face cachée de Medjugorje, 1988, pp. 327–337.